8 Febbraio 2023

Questo è il terzo post di una raccolta pensata per riflettere sul tema dell’imparare a costruire – o ristrutturare – in bioedilizia.

Nelle scorse puntate abbiamo fatto tutte le premesse del caso e abbiamo parlato di dove abbiamo imparato e come lo abbiamo fatto, le trovi qui e qui.
Il tema di questo post è “con chi abbiamo imparato a costruire in bioedilizia”.

Non ci sono maestrǝ

Nel nostro percorso di apprendimento non abbiamo avuto dei e delle vere e proprie maestre quindi se ti aspettavi nomi da googlare purtroppo non ne troverai.
Come dicevamo la volta scorsa abbiamo imparato facendo e l’esperienza e il confronto con altri e altre professioniste forse è stata la vera chiave per noi.

Imparare a costruire in bioedilizia tra pari

Quando abbiamo iniziato non c’erano persone che già da tempo si occupavano di questi materiali (almeno non in Italia) e invece c’era chi come noi stava muovendo i primi passi. Il confronto e la condivisione con queste persone che stavano imparando e si facevano le nostre stesse domande è stato molto nutriente e molto formativo.

In modo assolutamente informale e spontaneo le chiacchierate, gli incontri e le esperienze condivise hanno creato una base solida per leggere in prospettiva tutto quello che stavamo sperimentando nei primi cantieri come impresa.

Imparare dall’edilizia convenzionale

Oltre alle persone vicine ai materiali naturali, confrontarci con artigianǝ, architettǝ e altrǝ professionistǝ che si occupavano di edilizia anche non bio è stato fondamentale per conoscere il settore e provare a riscrivere le nostre regole.

Eh si, perché sapere come si stende un intonaco e quanto costa è utile anche se quell’intonaco non è fatto di terra cruda. Certo, poi è essenziale “astrarre” il processo, capire la tecnica e adattarla ai materiali naturali (perché la terra non è cemento, come dicevamo qui), ma sicuramente il confronto con chi già lavora in cantiere è una base interessante su cui costruire gli apprendimenti.

Collaborare

Non avere persone che ne sapevano davvero molto più di noi ci ha da una parte destabilizzatǝ e dall’altra permesso di stravolgere la modalità classica di apprendimento (una persona sa e l’altra no e c’è un trasferimento di competenze) a favore di una situazione di cocreazione delle conoscenze.
Non avevamo né noi né altrǝ la verità in mano, dovevamo sempre andarcela a cercare.

Forse è proprio in quel terreno fertile che è nato il nostro amato concetto del qb, quanto basta. L’idea di base che non esista un solo modo giusto e sempre vendibile di costruire in bioedilizia (anche se diciamocelo, quanto sarebbe facile se ci fosse?) ma che ogni volta il gioco è proprio cercare le soluzioni che più rispondono alle caratteristiche del contesto.

Eh già, perché costruire in bioedilizia non è vuol dire solo usare materiali naturali, ma questo è un altro argomento di cui magari parleremo più avanti.

Siamo alla fine anche di questo post, nel prossimo ti racconteremo 4 esempi di workshop e di esperienze di formazione memorabili che abbiamo condotto.

ps. Se vuoi sapere cosa abbiamo fatto – e imparato – in cantiere questo mese, lo puoi leggere gratuitamente qui.