26 Febbraio 2021

Come fare a realizzare un intonaco di terra cruda partendo dalla terra del posto?
Se questa è la domanda che ti stai facendo, abbiamo una notizia buona e una cattiva.
Iniziamo da quella cattiva.

Non esiste una ricetta base che possiamo passarti che andrà sempre bene.

E non esiste non perché la teniamo segreta in una cartella del nostro pc e la consegnamo solo ai nostri corsi dopo un’accurata cerimonia ma perché ogni terra ha una composizione diversa (come dicevamo qui) e quindi è impossibile definire una miscela sempre valida se cambia di volta in volta l’ingrediente chiave, ovvero la terra locale.

Ci sono infatti terre più argillose, terre più sabbiose, terre con tanti sassi e terre che non ne hanno: a seconda di quello che vogliamo realizzare e del risultato che vogliamo raggiungere dovremo creare il giusto mix tenendo conto delle caratteristiche di base di quella terra.

Arriviamo alla notizia buona.
Esistono alcune indicazioni da seguire sempre valide e te le raccontiamo in questo post. Te ne parliamo con l’idea di aiutarti a partire con la sperimentazione della tua terra alla ricerca del giusto mix per il tuo intonaco, il patto è che se segui questi consigli ci tieni aggiornati sui risultati della sperimentazione, ok? Partiamo.

 

Scavare oltre i 30 cm

Se vogliamo usare la nostra terra prima di tutto abbiamo bisogno di scavarla.
La prima indicazione fondamentale riguarda quindi come fare lo scavo.
Che sia fatto a mano o con una ruspa, l’importante è scartare i primi 30 cm circa.

I primi 30 cm di terreno contengono la parte organica, quella che fa bene all’orto perché ricca di humus e non troppo bene ai tuoi muri perché tutta la componente organica potrebbe marcire, come normalmente fa se la lasciamo stare.

Se piccoli frammenti organici restano all’interno del materiale che useremo per gli intonaci non è un problema; togliamo il grosso scartando lo strato superficiale e il resto si gestirà in modo naturale sui nostri muri. Ovvero, si formeranno eventualmente piccole muffe che poi con la prima asciugatura passeranno.

Selezionare la terra

Ora che abbiamo scavato dobbiamo iniziare a preparare la terra, cioè a setacciarla.
Per creare un intonaco abbiamo bisogno di materiale fine: tutte le componenti grossolane come i sassi vanno quindi scartate.

Se avremo a disposizione una molazza possiamo setacciare la nostra terra anche con setacci a maglia grossa (3 cm) oppure se ce ne sono pochi possiamo anche evitare questo passaggio perché ci penserà la macchina a triturare i sassi e trasformarli in sabbie.

In caso di lavoro con un miscelatore ad elica invece ci dobbiamo impegnare a lavorare con i setacci perché ci servirà una materia più fine. Possiamo usare setacci a mano per piccole quantità.
E se invece ci serve molta terra dovremo ingegnarci in altro modo.
Vecchie reti di letti rinforzate con una rete a maglia da 1 cm sopra cui buttare palate di terra possono essere un’idea ma lasciamo spazio alla creatività; l’importante è creare un grande setaccio e sfinare la terra.

Creare il mix dell’intonaco

Una volta che abbiamo la nostra materia di base possiamo iniziare a sperimentare come fare il nostro intonaco in terra cruda. Partiamo creando dei mix con diverse proporzioni tra queste componenti: terra, sabbia e paglia.

L’acqua, come al solito è qb: ci serve per ottenere un risultato cremoso, come un formaggio spalmabile ma non la contiamo nelle dosi perché dipende dalla stagione e dal grado di umidità della terra.

Se proprio non abbiamo conoscenza ed esperienza di come fare un intonaco di terra dobbiamo provare moltissime combinazioni, se abbiamo già una conoscenza base ci basterà provare 3 o 4 mix per capire quale funziona meglio.

E’ importante stendere lo stesso spessore e la stessa quantità su uno stesso supporto per fare delle valutazioni che siano attendibili.

Generalmente si parte da:
* solo terra
* 1 parte di terra + 1 di sabbia
* 1 terra + 2 sabbia
* etc

La paglia è consigliata per la creazione dei primi strati soprattutto se abbiamo bisogno di dare spessore al nostro intonaco.

Valutare

Lasciamo asciugare le prove e quindi passiamo alla verifica per capire quale mix ha funzionato meglio. Come valutiamo un intonaco che funziona?

Guardiamo il livello di: fessurazione, aggrappo e resistenza e scegliamo tra i vari campioni che abbiamo fatto quello in grado di rispondere meglio a questi 3 fattori.

Spesso la scelta è un compromesso: un mix che fessura poco potrebbe avere troppa poca resistenza, uno che ha un ottimo aggrappo potrebbe fessurare molto. Troviamo la via di mezzo tra le nostre soluzioni, quella che sa rispondere in modo discreto a tutti i 3 parametri.

Una volta scelto il mix sarebbe opportuno, specie se è la prima volta che ti butti in questa esperienza, provare l’intonaco prescelto su una sola stanza o su una parete così da verificare nella realtà, ovvero su una superficie più grande e realistica, l’attendibilità delle le nostre valutazioni.

Come fare un intonaco di terra

Bene, con questo ultimo punto abbiamo finito i consigli di partenza e sei prontə per una sperimentazione per iniziare a fare l’intonaco a partire dalla tua terra! Se ti serve aiuto nella valutazione dei tuoi mix quando ti cimenterai in questa impresa, noi ci siamo.

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